giovedì 12 aprile 2012

La valvola di ottone

17/03/2012 14:30
Sanyang, The Gambia

Le cose si sono messe male a lavoro:abbiamo avuto diverse deposizioni con una bassissima percentuale di fertilizzazione e schiusa Siamo riusciti a consegnare ad Alhagie solo qualche decina di migliaia di di nauplii, ma sono morti dopo un paio di giorni. Io ho subito pensato che fosse un problema legato alla qualità dell’acqua. Adesso Sandro si farà due risate.. Quando sono arrivato a Banjul, Martainn mi ha portato a comperare dei vestiti perché i miei erano rimasti a Casablanca con lo zaino. Subito dopo abbiamo fatto un giro per comprare il materiale necessario a completare il sistema di pompaggio dell’acqua in azienda. E’ li che ho visto per la prima volta 2 enormi valvole di non ritorno in ottone, con una bella scritta “Made in Italy”. Mi è subito tornato in mente la mia “pozza", ovvero il mio primo acquario marino trasformatosi in un cimitero dopo aver montato una valvola di non ritorno in ottone. Per la cronaca l’ottone è una lega contenente rame, nichel e non so cos’altro. In acqua, soprattutto salata, il rame si ossida e quest’ossido è molto tossico per gli animali acquatici. E’ anche utilizzato come insetticida. Ma torniamo al Gambia: dopo aver raccomandato Matainn di non usare le valvole in ottone, ed aver raccontato la storia della mia pozza, abbiamo discusso le possibili alternative. Avremmo usato delle valvole manuali che dovevano essere semplicemente aperte e chiuse ogni qual volta la pompa veniva accesa o spenta. Tutto ciò in attesa delle nuove valvole di non ritorno in PCV. Il PCV è una plastica ed è quasi inerte, non rilascia nessuna sostanza tossica in acqua ed è molto usato in acquacoltura. Tutto sembrava ok, se non fosse che dopo 2 giorni è arrivato Thierry, il quale ha deciso che le valvole in ottone potevano essere usate e che non avrebbero dato problemi. Risultato? Dopo più di un mese non abbiamo prodotto nulla. Sto imparando benissimo tutto ciò che non dev’essere fatto in acquacoltura. Tra le altre cose la cella frigo dove conserviamo il cibo per i riproduttori si è rotta. Tutto scongelato e da buttare, per fortuna siamo riusciti a trasferire nel frigo di casa un po di gamberi . Erano i riproduttori che non hanno superato la selezione all’arrivo, perché troppo piccoli o con malformazioni. Erano nel congelatore in attesa di essere mandati al ristorante dell’albergo di Martainn. Li abbiamo mangiati ieri sera a cena, solo io e Thierry, perché mangiare i riproduttori non è nei principi di Martainn, e lui è ferreo nelle sue decisioni. Durante la cena mi sono permesso di dire che i gamberi erano molto buoni e saporiti, con un ottimo retrogusto di .. rame! Per fortuna il senso dell’umorismo non manca a nessuno in questa casa e c’è stata una risata collettiva.
Oggi le valvole sono state rimosse, ma ci vorrà qualche giorno per rimuovere tutto l’ossido di rame dal sistema. I riproduttori sono probabilmente già compromessi e dobbiamo aspettare l’arrivo dei nuovi. Insomma, tanto lavoro per molto poco.
Per il resto le cose vanno alla grande, adoro svegliarmi al mattino, fare colazione con il suono dell’oceano e camminare sulla terra rossa africana. Spero solo di avere più fortuna con il lavoro.

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